Il tempo.

Una concezione lineare, uno scandirsi di minuti, ore, decenni.

Ma non qui, non a Cicognara. Non nel “Museo del tempo” di Pennelli Cinghiale, dove ho studiato e progettato non solo ogni opera, ma anche gli ambienti e le sale per farvi perdere la cognizione lineare del tempo e dello spazio, dove i soffitti diventano pareti, dove gli anni non si susseguono in continuità.

La scomposizione delle date e del tempo sono il punto di partenza di un percorso che potrete vivere da maggio nel nuovo Museo del tempo di Pennelli Cinghiale, in Via Milano a Cicognara.

museo del tempo by dutygorn

UPSIDE DOWN.

Lo scopo è di portare le persone dentro l’opera dando emozione e ricordi legati ai colori.

Immaginate di essere nell’ingresso principale del museo, guardate in alto, verso il soffitto: a darvi il benvenuto c’è l’opera Upside Down, una parete orizzontale che con un profondo senso estetico di reinterpretazione dello spazio e dei materiali, lavora sul concetto di passato/usato per dare nuova e inaspettata forma al futuro.

Il progetto è frutto di una minuziosa ricerca estetica dei colori e delle dimensioni: i pennelli dell’opera sono quelli usati per la realizzazione del Museo. Qui vengono trasformati, assumono nuovo valore, una nuova vita artistica.

Upside down – Installazione – 2022

Lo scopo è di portare le persone dentro l’opera dando emozione e ricordi legati ai colori. Come racconta lo stesso artista: “Il progetto è frutto di una minuziosa ricerca e di un profondo senso estetico di reinterpretazione dei materiali, del loro utilizzo e ri-uso”. I pennelli usati per la realizzazione del Museo, sono stati trasformati in una nuova forma artistica, dandogli così una nuova vita.

RETOUCHé.

Una reinterpretazione delle immagini in chiave futuristica con tratti a markers che evocano un passato ancora presente.

Continua il viaggio all’interno del Museo, seguiamo le linee per andare avanti nel percorso fisico, tornando però indietro nel tempo. Iniziamo con la visione di 3 Retouché – Markers su vetro 60×80 cm – Le immagini in bianco e nero ripercorrono il legame storico tra Pennelli Cinghiale e lo sport, ma vengono reinterpretate in chiave futuristica, con tratti a markers che evocano un passato che è oggi ancora presente.

Queste opere ci guidano nella sala Room Machine. Qui ogni oggetto del passato viene destrutturato, come il tempo stesso, e assume una nuova funzione, un nuovo scopo. Verrete accolti da un macchinario storico per la produzione dei pennelli che qui, nel museo, diventa narratore della sua stessa storia e dell’azienda. Al suo interno è infatti collocata una cinepresa per la riproduzione di materiali d’archivio.


Dal video al suono, la Room Machine è un’esperienza dove il passato incontra fisicamente il presente e interagisce con lo spettatore e i suoi sensi. In sala è infatti apposto anche un vecchio telefono, cosa e chi si sente dall’altra parte ve lo lascio scoprire di persona.

Le linee sono state studiate per creare una distorsione temporale, creando così un dejàvu, il futuro ritorna con una familiarità verso il passato, un gioco del tempo che disturba il continuum dello spazio-tempo.

È nella Hall che lo spettatore capisce, come un Déjà Vu, che tutte le opere, tutti gli spazi e gli ambienti partono e convergono da un’opera di oltre 5mt.

Come tutto il museo, anche l’opera è un’installazione scomposta da cui partono e in cui convergono tutte le linee che hanno fatto da guida agli spettatori: è qui che ha origine la distorsione temporale che distorce anche i volti raffigurati nell’opera. Il cambiamento del tempo influisce anche sul cambiamento della persona stessa che si evolve, si trasforma, non è mai la stessa.

Guardandovi attorno, scoprirete anche l’installazione “Pennelli nel tempo” – Acrilico su tele scomposte 159×162 cm – 2022.

Le linee acriliche simboleggiano le lancette di un orologio che, immobili, fermano il tempo attorno a noi, così come fanno i 30 pennelli storici e originali, immortalati su tela.

Il Museo del tempo trasforma spazio e tempo, tanto che anche gli esterni dell’edificio diventano essi stessi arte, come Time Mirror, un’opera che si lega in modo intrinseco alle altre ospitate all’interno del museo. Come lancette di un orologio che scandiscono il tempo, le linee che hanno tracciato il percorso escono dalle mura, sfondano il soffitto per unire passato-presente-futuro, anche al di fuori del Museo, nella vita di ogni giorno.

DutyGorn crea un percorso, dove, se da un lato troviamo il volto, carattere distintivo delle sue opere, dall’altra incontriamo le linee, segno del suo ultimo percorso creativo.

Il murale, intitolato “Time Mirror”, si trova lungo la facciata dello stabilimento produttivo di Pennelli Cinghiale di Cicognara, visibile da via Milano 222.

Le linee riprendono il percorso che Duty Gorn ha realizzato anche negli ambienti interni di Pennelli Cinghiale, formando così un percorso tra interno ed esterno: sono studiate per creare una distorsione temporale, un dejàvu, in cui il futuro ritorna con familiarità verso il passato, un gioco del tempo che disturba il continuum dello spaziotempo. Le linee colorate tagliano la superficie e si intersecano fra loro come raggi di luce che si dispiegano nello spazio oltrepassando i bordi per proseguire idealmente all’infinito. Creano un caos controllato in grado di generare un forte impatto estetico, che si rivela una pacificante soluzione al disordine del reale che ci circonda.

Il volto femminile, vero protagonista del murale, cattura l’attenzione dell’osservatore e lo trasporta nella propria dimensione vibrante di lampi di luce ed energia vitale, in un equilibrio perfetto con le linee di colore della superficie.