L’interazione tra pittura e architettura trova una delle sue espressioni più suggestive nell’arte del paesaggio, concentrandosi sulla progettazione e creazione di spazi che integrano elementi naturali e costruiti, trasformando l’ambiente in un’opera d’arte vivente. Il rapporto con l’architettura si approfondisce durante il lockdown, un periodo in cui l’artista riflette sulla fusione tra spazi naturali e costruiti. Questo momento di introspezione porta alla creazione di opere che sfidano lo spettatore a catturare l’essenza del presente, immergendosi in un dialogo profondo tra l’artista e l’architettura.
I volti si dissolvono in un gioco di vedo-non-vedo, mettendo in primo piano gli edifici e trasformando l’ambiente in un’opera d’arte vivente. L’espressione dei volti all’interno delle opere dell’artista scaturisce da un impulso creativo ed emotivo, immediato e spontaneo, simile a un autoritratto che prende forma insieme agli elementi circostanti. Questo processo crea paesaggi e luoghi nascosti del subconscio, spingendo la mente oltre i confini della tela. La mostra offre un’esperienza immersiva, conducendo lo spettatore attraverso un viaggio che va oltre la semplice osservazione delle opere. Questa esperienza dualistica invita a esplorare le opere in profondità, percependo nuove prospettive e vivendo esperienze all’interno dello spazio architettonico. Tale approccio non solo trasforma la visione dell’osservatore, ma arricchisce anche la comprensione dell’ambiente circostante.
Casa dell’Architettura
Piazza Manfredo Fanti, 47 | Roma
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