Flight



Flight acrilyc and markers on canvas 80×80 cm | 2025
Quest’opera, che raffigura un volto di donna con un aeroplano in decollo al posto degli occhi, racchiude una potente fusione tra percezione umana, tecnologia e progresso. L’inserimento dell’aeroplano, simbolo per eccellenza di velocità, dinamismo e aspirazione all’infinito, richiama fortemente l’immaginario futurista, in cui il movimento, la potenza meccanica e l’innovazione tecnica non sono semplici soggetti artistici, ma vere e proprie forze propulsive in grado di ridefinire l’essere umano e la sua esperienza del mondo. In questa visione, il volto umano si fonde con la macchina, e gli occhi – simbolo della percezione e della coscienza – si trasformano in strumenti di decollo verso nuove dimensioni dell’identità.
L’opera stabilisce connessioni profonde con l’estetica di Dutygorn, artista contemporaneo che coniuga il surrealismo onirico con temi e tensioni futuriste, dando vita a composizioni cariche di simboli e suggestioni visive. Dutygorn, nella sua ricerca visiva, sembra raccogliere e reinterpretare l’eredità di alcuni tra i massimi esponenti del Futurismo italiano, come Fortunato Depero, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini e Luigi Russolo, portando avanti una visione che celebra la frammentazione della realtà, il ritmo moderno e l’interazione tra uomo e macchina. In questo quadro, l’immagine femminile non è solo un soggetto, ma un veicolo metaforico di una coscienza che si espande oltre i confini fisici, lasciando spazio a una visione potenziata, moltiplicata, in costante decollo verso ciò che è ignoto e possibile.
Da una prospettiva postmoderna e transumanista, l’aeroplano collocato al posto degli occhi assume un valore simbolico ancora più denso: esso rappresenta non solo un mezzo di trasporto o di conquista del cielo, ma l’evoluzione stessa della vista, della capacità di osservare, comprendere e sentire. L’aeroplano diventa così un’estensione della mente, una protesi visiva che ci proietta oltre i limiti biologici, incarnando il concetto di potenziamento cibernetico. In questo scenario, l’essere umano entra in simbiosi con la macchina, aprendo nuove strade alla percezione sensoriale e alla costruzione della realtà attraverso l’interazione uomo-tecnologia.
In definitiva, l’opera si configura come una riflessione potente e visionaria, che si colloca al crocevia tra Futurismo e Surrealismo, mescolando l’estetica del sogno con l’ideologia del progresso. Essa invita a contemplare la relazione complessa e affascinante tra velocità, visione e trasformazione tecnologica, celebrando l’unione tra immaginazione e innovazione.